Colli Euganei
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SENTIERO DEL MONTE CINTO

Partenza: Museo Geopaleontologico di Cava Bomba.
Lunghezza: Km 5,3   Dislivello complessivo: 267 metri    Tempo medio percorr: 3 - 4 ore
Gradi di difficolta'
: medio.   Stagioni piu' favorevoli: primavera.

PARTENZA: A 100 metri dal piazzale del Museo Geopaleontologico di Cava Bomba direzione Arqua' Tetrarca, o via Chiesa dietro la parrocchiale di Cinto Euganeo. Provenendo da Este direzione Vo' al bivio per Cinto Euganeo si gira a destra e si parcheggia sulla sinistra nel piazzale del museo. Da Valle San Giorgio arrivati in centro a Cinto Euganeo si prosegue in direzione Vo'. Poco prima del bivio sulla provinciale Este - Vo' si parcheggia sulla destra nel piazzale del museo. Nel caso che il museo sia chiuso il sentiero puo' essere imboccato da via Chiesa dietro la parrocchiale di Cinto parcheggiando nello spazio di fianco al ristorante 'Cinzia'.

NOTE SUL PERCORSO
Il sentiero sale rapidamente fino a mantenersi in quota descrivendo un anello attorno al Monte Cinto seguendo piste forestali di facile percorribilita', con lievi variazioni altimetriche. Sono possibili deviazioni verso lo sperone rachitico detto Buso dei Briganti e verso la cima del Colle, dove si trovano una cava dimessa di riolite colonnare e i resti di un castello medievale. L'itinerario si snoda attraverso ambienti diversi, passando dai vigneti curatissimi ai boschi di castagno e roverella fino al vegro, con vedute che alternano in breve successione le bellezze naturali a quelle storicoarcheologiche caratteristiche di questa zona.

IL SENTIERO DEL MONTE CINTO.
Il sentiero, ripristinato dall'Ente Parco Colli Euganei con la collaborazione del Servizio Forestale di Padova (censito come n.11 nel catasto dell'Ente) parte a 100 metri dal piazzale del Museo di Cava Bomba, direzione Arqua' Petrarca, e risale il versante sud del Monte Cinto. Superato un vigneto con una deviazione a sinistra, si attraversa un boschetto di robinia, per poi ridiscendere lungo la pista forestale che attraversa un querceto termofilo ricco di roverella, orniello, erica arborea, pungitopo e asparago selvatico. Dopo circa duecento metri si trovano degli ostacoli artificiali che delimitano l'ingresso in una proprieta' privata. Superati gli sbarramenti, si raggiunge un bivio; svoltando a destra lungo la pista in discesa, sempre circondati da vegetazione termofila. Il panorama si apre e a valle si puo' ammirare la geometria della pianura inquadrata dal reticolo dei fossi di scolo che fanno capo al Canale di Lozzo e al Bisatto. Proseguendo sul versante ovest del Colle, si nota come il castagno diventi in rapida successione la specie prevalente, pur versando in cattive condizioni fitosanitarie a causa di una recrudescenza della malattia fungina denominata 'cancro corticale'. Dopo un breve tratto pianeggiante si segue una pista in leggera discesa, lasciandosi alle spalle altre deviazioni. Scendendo fino al piccolo piazzale ai piedi di una cava si nota sulla sinistra un ciliegio. Qui un sentiero a destra conduce fuori dal bosco in un ampio vegro e poi sulla carrareccia che sale dalla S.P. n.89. Si prosegue lungo il sentiero che sale ai prati che caratterizzano il versante nord del Colle; volgendo lo sguardo a destra si nota subito l'imponente sperone riolitico del Buso dei Briganti. L'itinerario continua lungo tutto il perimetro del prato fornendo uno splendido panorama che abbraccia la pianura e i rilievi occidentali degli Euganei. Un po' piu' lontano appaiono l'arco dei Colli Berici e le Prealpi Vicentine. Alla fine del prato, si stacca dall'anello principale una deviazione per il Buso dei Briganti, luogo ricco di storia e di leggenda, mentre il nostro itinerario prosegue fino al piazzale inferiore della vecchia cava di riolite.
La visione che si offre a chi entra (con le dovute cautele) nel maestoso anfiteatro della cava e' decisamente apocalittica, con lunghissime colonne di riolite che ancora oggi testimoniano con vivace immediatezza l'origine vulcanica che le ha prodotte. E' necessario prestare molta attenzione nel visitare tale sito mantenendo a debita distanza dalla parete. La deviazione prosegue poi verso la cima accompagnandoci fino alla vestigia di un castello medievale. Lasciando il piazzale il percorso principale scende dolcemente lungo il versante orientale del Colle in mezzo a cedui di castagno e robinia che nascondono affioramenti trachitici. La pista forestale che si incrocia e che scende alla nostra sinistra ci porta all'abitato di Cinto Euganeo mentre, proseguendo sulla destra si giunge al vigneto sopra Cava Bomba, punto di arrivo della nostra escursione.

IL BUSO DEI BRIGANTI.
E' uno dei luoghi piu' suggestivi dei Colli Euganei, dove la storia e la leggenda si intrecciano e si sovrappongono senza smentirsi. Frequentato fin dagli albori della storia umana e punto di osservazione sulla pianura, da cui si potevano controllare le vie di percorrenza obbligate, questa singolare formazione geologica e' stata, nel corso degli anni, torre di guardia, forte, polveriera clandestina e nascondiglio di briganti. Suggestiva e' l'apertura nella trachite che sosteneva un pesante portone a chiusura dell'accesso al pianoro esterno della formazione rocciosa, creando quell'alone di leggenda che l'accompagna ancora.

IL CASTELLO DEL MONTE CINTO.
Strategicamente importante per il ruolo di controllo sulla pianura circostante e sul settore sud occidentale dei Colli Euganei, il Monte Cinto era gia' frequentato dall'uomo in epoca preistorica (come testimoniano i reperti dell'Eta' del Bronzo rinvenuti). Nel Medioevo fu sede di un castello di cui si hanno notizie a partire dall'anno Mille. Il nucleo fortificato, raso al suolo una prima volta nel 1242, fu ricostruito e definitivamente abbandonato nel XV sec. Dopo la conquista della zona da parte della Repubblica di Venezia. Le rovine, che ancora oggi testimoniano un'antica potenza, occupano tutta la cima del colle; alcuni tratti sono ancora visibili.


In collaborazione con ENTE REGIONALE PARCO COLLI EUGANEI.

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