I
Colli Euganei sono il punto di riferimento di tutta questa bella
terra.
La loro forma
caratteristica, la loro modesta quota e la loro piacevolezza visiva
offrono dei paesaggi che con il cambio delle stagioni offrono
sempre la curiosità di visitarli. Le forme particolari
e diverse per ogni "monte" (così vengono chiamati
in loco i colli) confermano la loro origine vulcanica. Dossi dalla
groppa levigata e rotondeggiante si alternano a cuspidi coniche
che ricordano i rigurgiti di vulcani sotterranei che ora non sembrano
esistere più.
Un tempo
anche l’ambiente che circondava i "Colli" era
totalmente diverso. Trenta milioni di anni fa la "Euganea"
e quasi tutta la pianura padana erano un mare. Le coste lambivano
le nostre Alpi e solo il trascorrere del tempo e le rivoluzioni
tettoniche hanno gradualmente permesso il nascere di questo habitat
interessantissimo e piacevolissimo.
Gli sconvolgimenti
dei corsi dei fiumi, le inondazioni, le sedimentazioni e poi ancora
le inondazioni ed il cambio dei corsi sia naturali che artificiali,
ci hanno regalato questa terra di straordinaria varietà.
L’Euganea è pianura, è collina e montagna,
è zona termale ed è anche fonte di materiali per
l’industria delle costruzioni.
L’Euganea
è anche terra di una popolazione operosa, pacifica, abituata
al sacrificio, aperta all’ospitalità. Il culto della
terra si percepisce specialmente a tavola.
Le tradizioni
culinarie rappresentano un qualche cosa da tramandare. Di madre
in figlia si insegna l’arte di cucinare, di far insaporire
tutti i cibi con quella cura e quell’amore che proviene
dalla ricerca costante e storica di preziose dosi di tutto quello
che la collina offre. Di padre in figlio si insegna l’arte
della coltivazione dei vigneti, dei castagneti, degli olivi, dei
ciliegi e di tutti gli alberi da frutto. La famiglia patriarcale
ha sempre segnato differenze di compiti all’interno delle
famiglie "Euganee", quelle differenze che hanno esaltato
ciò che noi oggi chiamiamo specializzazioni all’interno
dei nuclei familiari.
Un tempo
i colli emergevano dalle paludi, che i romani poi descriveranno
molto salubri e generose perchè costantemente rinnovate
dal moto delle maree. Dalle paludi i nostri antenati recuperavano
materiali per la costruzione delle capanne (i tetti venivano costruiti
con le canne palustri) usavano gli isolotti emersi per la pastorizia,
tracciavano sentieri lacustri per la navigazione interna e per
il passaggio dei commerci.
Questi percorsi
furono, come oggi sono per noi le strade asfaltate, il mezzo per
far crescere l’economia locale e per intraprendere sempre
nuovi commerci. Anche i Veneziani usarono di queste vie di comunicazione
per conquistare il territorio e bonificarlo per poi costruirvi
le loro ville, segno della dominanza del territorio coltivati
dai coloni e costellato di grandi "boarie", ricovero
degli animali e dei coloni stessi.
Il vino
dei colli che ha assunto il "doc" da molti anni accompagna
prelibatamente i vari tipi di pietanze, sposando meravigliosamente
ogni piatto ad un vino diverso. Una particolare attenzione merita
l’insediamento particolare dei Monasteri.
Alla stessa
stregua dei numerosi castelli esistenti un tempo, scomparsi ed
oggi presenti solo nella toponomastica, i monasteri venivano costruiti
sulle sommità dei colli. L’interpretazione religiosa
dell’ascesi, del ritiro dal mondo, della pace e della tranquillità
probabilmente sono le motivazioni principali di questa loro dislocazione.
Considerazioni di ordine pratico quali il costo molto ridotto
delle terre difficilmente coltivabili, tipo quelle sulle sommità
dei colli coperte di boschi e vegetazione, portano a pensare anche
a cause differenti.
Il monastero
di Praglia è forse l’unico della zona ad avere
motivazioni diverse per la sua origine. Molto probabilmente sono
le stesse che hanno voluto la nascita dei numerosi conventi sparsi
nella "Saccisica" e nell "Alta Padovana" abitati
da ordini religiosi diversi ed utilizzati come testa di ponte
per le bonifiche dei territori paludosi e spesso anche possedimenti
che gestivano il dominio temporale di terre coltivate dai coloni.
Oggi i Colli
fanno parte del Parco regionale dei Colli Euganei che si estende
per oltre 18.000 ettari appartenenti a 15 Comuni. Il parco si
propone di tutelare e promuovere le attività tradizionali
e quelle eventualmente compatibili con le esigenze della tutela
dell’ambiente naturale sotto i vari aspetti: storico, culturale,
naturale ed enogastronomico.
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