FINANZIAMENTO REGIONALE PER LE ENERGIE
RINNOVABILI Il Piano di Sviluppo Rurale della Regione Veneto ha previsto
per il 2008 un finanziamento (azione n.3 della misura 311) per incentivare
la produzione di energia elettrica e/o termica (tra cui fotovoltaico
e biogas), nonché di biocarburanti da fonti rinnovabili. I beneficiari
sono gli imprenditori agricoli, la cui azienda ricade nel territorio
regionale. L'aiuto varia da un min del 25% ad un max del 45% della spesa
ammissibile, .... Per ulteriori informazioni: Marco
Picarella
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Le fonti energetiche rinnovabili
Si definiscono rinnovabili quelle fonti energetiche
che non si esauriscono, perché sono disponibili in natura in
quantità pressoché illimitata (come le radiazioni solari)
oppure perché vengono continuamente prodotte (come la biomassa).
Appartengono a questa categoria: il fotovoltaico,
il solare termico, l’idroelettrico,
la geotermia, le biomasse,
l’eolico, le maree.
Sono considerate al contrario non rinnovabili
le fonti energetiche che si basano sull’utilizzo di combustibili
fossili, come ad esempio il petrolio,
il carbone e il gas naturale
(metano); anche il nucleare
ricade in questa tipologia di fonti energetiche (l’uranio
è il combustibili utilizzato).
Si tratta in questi casi di materie prime prodotte sulla Terra in epoche
assai remote e che nel corso di milioni di anni si sono andate accumulando
nel sottosuolo. A partire dalla rivoluzione industriale l’uomo
ha iniziato con ritmi sempre più crescenti il loro sfruttamento,
soprattutto a fini energetici, e questo significherà un inevitabile
esaurimento di queste fonti. Stiamo allora assistendo, e nel prossimo
futuro la situazione sarà peggiore secondo le più diffuse
previsioni, ad un costante rialzo della spesa energetica, accompagnato
da forti tensioni politiche a livello internazionale che si manifesteranno
assai più drammaticamente nelle aree di sede dei giacimenti di
combustibili fossili.
Oltre al problema della disponibilità, l’utilizzo massiccio
dei combustibili fossili ha provocato nel corso degli anni anche preoccupanti
danni all’ambiente, che mettono a repentaglio lo stesso benessere
dell’uomo. Effetto serra, cambiamenti climatici, piogge acide,
peggioramento della qualità dell’aria sono alcuni ben noti
esempi di questa crisi ambientale che ha raggiunto oramai proporzioni
planetarie. Le fonti energetiche rinnovabili rappresentano una valida
e concreta risposta alla risoluzione di questi problemi.
Riassumendo, si può quindi affermare che “il
rinnovabile conviene perché” …
dal punto di vista economico:
* o si sfruttano risorse ampiamente disponibili,
anche in Italia, a costo zero (pensiamo al sole o
al vento);
* o per rispettare gli obiettivi di Kyoto, lo Stato si è impegnato
in prima linea nella diffusione di queste tecnologie e tra le numerose
iniziative messe in atto vanno annoverati diversi strumenti
finanziari (conto energia per il fotovoltaico, detrazione
IRPEF per il solare termico) che hanno lo scopo di incoraggiare i
singoli cittadini e le imprese ad installare impianti per la produzione
energetica da fonti rinnovabili;
* o ricerca e innovazione, necessarie per rendere le tecnologie rinnovabili
sempre più efficienti, possono essere un’occasione di
sviluppo industriale;
dal punto di vista ambientale:
* o si determina la riduzione delle emissioni di gas
(principalmente anidride carbonica) che sono responsabili dell’effetto
serra e del conseguente surriscaldamento della terra;
* o si mira a ristabilire condizioni meteo-climatiche più
favorevoli e meno estreme di quelle che stiamo vivendo in
questi ultimi decenni;
* o comporta il miglioramento della qualità dell’aria
che respiriamo;
dal punto di vista sociale e politico:
* o vengono meno le contese tra gli Stati dovute
all’approvvigionamento delle materie prime a fini energetici,
che talvolta si traducono a livello locale in veri e propri conflitti;
* o si produce una maggiore cooperazione a livello
internazionale, come dimostrato dal protocollo di Kyoto che è
stato sottoscritto da più di 160 paesi.