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Selvazzano
Villa Emo-Capodilista
- Montecchia Selvazzano
Vicino
al cancello di accesso alla Montecchia si trova un oratorio dedicato
a San Pancrazio (prima metà dei secolo XIX) dove sono custodite
le tombe di alcuni membri della famiglia Capodilista. Un viottolo in
terra battuta ci porta sulla sommità dell'altura su cui si erge,
al centro di un giardino all'italiana, una delle più singolari
ville venete.
La Villa Capodilista di Dario Varotari a Montecchia, staccandosi dal
consueto tipo veneto, dimostra l'alto grado di sensibilità del
progettista. Alla sua genialità e al suo estro pittorico si deve
la mirabile fusione tra il singolare complesso architettonico e il delizioso
paesaggio circostante.
Questa originale villa, animata dalla fantasia mondana del tardomanierismo,
venne costruita a partire dal 1560 circa su commissione della famiglia
Capodilista, la quale affidò il progetto all'architetto-pittore
Dario Varotari, discepolo di Paolo Veronese. Il concetto ispiratore
fu quello antico del chiostro ma con una disposizione diametralmente
opposta, cioè aperto verso l'esterno. Egli ne curò anche
la decorazione eseguendo un mirabile ciclo di affreschi con scene mitologiche,
episodi di storia romana, decorazioni floreali e grottesche. La villa,
di impianto quadrato e caratterizzata da un doppio ordine di logge su
tutti e quattro i lati, è coronata da una terminazione mistilinea,
simile a una merlatura. Sorge sulla cima di un colle ed è inserita
nel contesto di un ampio parco sistemato geometricamente. La corte ospita
una raccolta di attrezzi della civiltà.